Cenni storici
La città di Rutigliano, più in alto di un gradino rispetto alla bassa Murgia, occupa una superficie di circa 53,25 kmq. Si trova a 19 km a Sud-Est da Bari e ha una popolazione di circa 18.960 abitanti. Il territorio è caratterizzato da piccole alture e delimitato ad Est e a Ovest da due solchi erosivi, le lame, al cui centro sorge l’abitato. I primi insediamenti sono stati attestati a partire dal 2000 a.C fino all’età tardo-antica. Le testimonianze archeologiche provengono da diversi siti tra cui “Contrada Castiello”, località identificata dai romani con il nome di “Azetium” di cui abbiamo notizia grazie alla fonte di Plinio il Vecchio e alla presenza di questo toponimo sulla “Tabula Peutingeriana”. L’attuale centro abitato corrisponde alla città medievale Rutilianum, da “rutilius” locuzione latina che sta ad indicare “rossiccio”, caratteristico colore del suolo rutiglianese. Per la sua posizione strategica fu conquistata definitivamente dai Normanni nel XII, con la cacciata dei Bizantini. Simbolo della loro potenza è la “Torre Normanna”, fatta edificare proprio per controllare gli attacchi esterni.
A seguito della dominazione Sveva, nel 1238 Rutigliano, come tutto il meridione italiano, fu conquistata dagli angioini. Grazie alla fertilità del suolo e all’abilità produttiva e mercantile dei suoi abitanti, Rutigliano provvide più volte nel corso della storia al rifornimento di derrate alimentari come pani, orzo, formaggi, galline e uova, in caso di conflitti. Per tale motivo, Carlo II d’Angiò le diede il titolo di “Terra di Regio Demanio” . La nostra città non ha goduto solo di questo titolo esclusivo, ma nell’XX secolo, papa Niccolò II emanò una bolla che riconosceva a Rutigliano il particolare status di nullius diocesis, cioè territorio privo di vescovo e soggetto direttamente a Roma. Era infatti l'arciprete della chiesa di Santa Maria della Colonna, nominato direttamente dal Papa, ad esercitare funzioni quasi-vescovili. Tale privilegio fu abrogato solo nel 1662 quando Rutigliano fu sottoposta all'autorità del vescovo di Conversano. Vari feudatari si susseguiranno nei secoli seguenti. Gli Orsini del Balzo, gli Acquaviva, la regina Bona Sforza di Polonia, i Carafa di Noja, fino all'abolizione della feudalità del 1806.
Attività Produttive
Per la sua conformazione geografica, il territorio rutiglianese offre diverse possibilità per la produzione agricola ed artigianale. In ambito agricolo è di vitale importanza la produzione dell’uva da tavola in quanto coinvolge la maggior parte della mano d’opera locale. Per migliorare la produzione e la commercializzazione di questo prodotto sono sorte numerose aziende. Tra le tante c’è ad esempio la “MAGEL S.r.l”, che si occupa di impiantistica per vigneti e frutteti e della produzione di materiali plastici utili alla protezione delle colture. Altre aziende sono invece finalizzate alla lavorazione, al confezionamento e all’esportazione del prodotto finito, tra le tante citiamo “Puglia Fruit”e “Lozupone Natale”. Attive sono anche le aziende, come la “Carton Pack S.r.l” conosciuta a livello nazionale, facente parte del settore cartotecnico. Inoltre sono presenti sul territorio aziende improntate sull’innovazione delle tecniche d’irrigazione. Nel corso degli anni gli agricoltori rutiglianesi si sono specializzati nella produzione di diverse tipologie di uva, dando spazio a nuove varietà imposte dalle grandi distribuzioni senza tralasciare la nostra “Uva Italia” che si distingue da tutte le altre per le sue caratteristiche organolettiche uniche ed inimitabili, frutto del nostro territorio.
Dal 1960 annualmente si festeggia la Sagra dell’Uva, organizzata dal “Comitato Civico Sagra dell’Uva” e dal Comune di Rutigliano. In quest’occasione avviene una gara in cui la protagonista è l’uva. A vincere sarà il grappolo con il peso maggiore. Altro settore di spicco per Rutigliano, è la produzione cerealicola, nello specifico il frumento. Fondata da Francesco Divella nel 1905, l’azienda “F. Divella S.p.A.” esporta in tutto il mondo farina, pasta, biscotti, merendine ed altri prodotti alimentari come riso, legumi in scatola, olio extra vergine d’ oliva, aceto e passate di pomodoro. In ambito artigianale, Rutigliano possiede la caratteristica “terra rossa” dalla quale si ricava l’ARGILLA, materia prima necessaria alla produzione di oggetti in terracotta, tra cui i celebri “FISCHIETTI” . L’ARTE FIGULA è da sempre presente nel territorio e lo attestano i numerosi reperti archeologici rinvenuti nel contado rutiglianese; l’attività è stata tramandata fino ai nostri giorni, ne sono testimonianza le produttive botteghe artigianali. In occasione della Festa di Sant’Antonio Abate che si tiene il 17 gennaio, si celebra questo oggetto tradizionale nonché espressione artistica degli artigiani, con una fiera, chiamata appunto, “Fiera del Fischietto”. Questo evento da sempre attira forestieri curiosi o desiderosi di acquistare l’oggetto simbolo della città Rutigliano.